Zebre, Padovani: «Prediligo il ruolo di estremo»
Gazzetta del Rugbista ha raccolto le parole di Edoardo Padovani, protagonista di questo avvio di stagione con la maglia delle Zebre e della Nazionale Italiana.
Edoardo, sei il classico utility back che può giocare in quasi tutti i ruoli della trequarti. Negli ultimi tempi ti sei affermato come estremo. È il tuo ruolo definitivo?
Credo di aver trovato la mia giusta dimensione in questo ruolo. Mi sento molto confidente, ho più spazi e più libertà per poter esprimere il mio gioco. Sono abbastanza convinto che questo sia il mio ruolo principale.
Come giudichi la stagione delle Zebre fino a questo punto?
La stagione è partita in salita. Adesso, però, stiamo trovando le giuste motivazioni e stiamo riscontrando buoni feedback sul campo. Stiamo diventando un ottimo gruppo anche durante le partite e l’ultima partita contro gli Scarlets ne è la prova. Eravamo sotto 9-31, ma siamo stati molto bravi a ritornare in partita e a portare a casa un punto anche quando sembrava un obbiettivo fuori dalla nostra portata. Abbiamo avuto il coraggio di riacciuffare una partita difficile.
Capitolo Nazionale. Quali sono state le emozioni di questi test match e dove può arrivare questo gruppo?
I test match sono stati una grande esperienza. Sono state le mie prime partite da titolare ed è stato molto bello. Giocare contro gli All Blacks, i migliori al mondo, e vincere contro il Sud Africa è qualcosa di molto emozionante. Per il futuro, sappiamo di dover continuare su questa stda, lavorando come abbiamo fatto in questi mesi. Sarà importante avere questo tipo di continuità.
Sabato la Champions contro lo Stade Toulousain di Ghiraldini. Come si vincono queste partite?
Sarà una partita molto fisica, ma forse la più abbordabile della nostra poule. Servirà una gara di gran sacrificio perché i francesi saranno molto carichi e proveranno a sfruttare proprio questa fisicità. Hanno una mischia pesante, il più leggero peserà 120 kg. Sarà una partita molto dura per i nostri avanti, ma dovremmo tirar fuori una prestazione di grande attenzione, di grande coraggio e, ripeto, gran sacrificio.
Giuseppe Prontera-ph.Massimiliano Carnabuci