Zebre, capitan Biagi: «La crescita passa dalla Champions»
Nel mezzo della doppia sfida europea contro lo Stade Toulousain, Gazzetta del Rugbista ha raccolto le dichiarazioni di George Biagi, seconda linea della Nazionale, nonché capitano delle Zebre.
George, dopo un inizio di stagione un po’ difficile sul piano fisico adesso come stai?
Fisicamente sto decisamente meglio. Ho smaltito i postumi di un brutto colpo rimediato durante la sfida contro Tonga e ora sono pronto al rientro in campo a pieno regime.
Che giudizio dai alla tua stagione e da capitano, delle Zebre?
Dal punto di vista personale sono stato molto fermo a causa dell’intervento di quest’estate che mi ha fatto saltare buona parte del lavoro in pre-season. Purtroppo, è tutt’altro che un modo ottimale di affrontare il campionato. Ho faticato molto a trovare il ritmo partita ma adesso le cose iniziano ad andare per il meglio e credo che si veda anche dalle mie prestazioni in campo. Per quanto riguarda le Zebre, abbiamo avuto un inizio in salita un po’ come lo scorso anno, sia in Pro12 sia in Coppa. Quest’anno, in più siamo andati a giocare contro autentiche corazzate in Champions Cup, ma credo che riusciremo a risollevarci in queste settimane, anche in vista del derby.
In Champions Cup state faticando più del previsto?
La Champions è una tappa fondamentale del nostro percorso di crescita perché si gioca ad un livello pari a quello degli impegni con la Nazionale. Neanche il Pro12 garantisce questi livelli. In Champions tutti esprimono il proprio rugby migliore. Per arrivare a competere con questi squadroni bisogna giocarci negli anni e fare esperienza, consolidandosi nel tempo. Poi quando ti trovi a giocare punto a punto, devi portare a casa la partita. Se per qualche motivo, magari anche perché gli avversari ci prendono sotto gamba, sabato ci troveremo aggrappati al risultato, dovremmo essere bravi a portare a casa una vittoria.
Capitolo Nazionale. Quali sono le tue sensazioni dopo questi test match?
La mia sensazione è quella di un gruppo che può andare lontanto. Ci sono tutti gli elementi per creare la giusta chimica. Coach O’Shea sta cercando di creare un gruppo allargato di giocatori competitivi, dando spazio anche a giocatori di prospettiva. Per quanto mi riguarda è stato un piacere enorme tornare nel gruppo in occasione della tournée estiva, mentre questi test match autunnali sono stati un’emozione unica. Giocare con la Nuova Zelanda ti fa capire dove sei arrivato e quanto vali. Loro sono i migliori al mondo e tu sei arrivato a sfidarli, a prescindere dal risultato finale. La vittoria contro il Sud Africa, poi, è un sogno che si avvera, la partita che dà un senso a tutti i sacrifici e a tutte le partite difficili in questi anni. La partita contro Tonga, invece, ci lascia una grande amarezza perché era una partita alla nostra portata. Speriamo ci serva da lezione.
Giuseppe Prontera-ph.Massimiliano Carnabuci