Rugby Sicilia, Arancio replica a Pezzano:«Insinuazioni che invito a provare con i fatti»
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Orazio Arancio, presidente del Comitato Rugby Sicilia, in replica alle dichiarazione rilasciate dall’ex vice presidente del comitato siciliano Salvo Pezzano al nostro portale (QUI il link dell’intervista).
Lungi dal volere alimentare una polemica, ritengo sia corretto, oltre che doveroso , fare alcune precisazioni a tutela non solo della onorabilità mia e di tutto il Comitato, dai consiglieri ai delegati provinciali, ma dell’intero movimento, mortificato dalle pesanti dichiarazioni del Sig. Pezzano.
Pertanto cercherò di chiarire punto per punto la mia posizione riguardo quanto dallo stesso affermato.
1. In fase di candidatura, da solo con il Pezzano non ho mai ragionato su alcuna iniziativa se non quella, decisa con TUTTI gli altri candidati al Consiglio, di rimettere al centro dell’azione del Comitato tutti i club, nessuno escluso, coinvolgendoli in tutte le scelte, promessa mantenuta insieme a quella di adottare la massima trasparenza. L’affermazione del Pezzano, che se pure Vice Presidente era un consigliere alla pari degli altri, non solo è falsa ma sminuisce di fatto il ruolo degli altri componenti il Consiglio, il cui contributo non è stato e non è di certo inferiore al suo.
2. Il ruolo di Manager dell’Accademia, com’è facilmente comprensibile, richiede la massima imparzialità. Era stato chiarito a tutti i manager delle accademie che questo ruolo non sarebbe stato compatibile con altri ruoli nelle singole società , da quello di allenatore a quello di dirigente. Se pertanto il desiderio del neo Manager era quello di continuare a seguire il gruppo con cui era cresciuto, come si evince dall’intervista rilasciata, lo stesso avrebbe dovuto operare una scelta di rinuncia. Ma così non è stato, nonostante fosse anche stata individuata un’altra valida figura per il ruolo di allenatore. Pertanto, il dichiarare di essersi dimesso da un ruolo che non si poteva svolgere è quantomeno contraddittorio. Dare la colpa della sua attuale condizione di ex (come lo stesso si definisce) ad alcune società è ingiusto nei confronti dell’interno movimento siciliano. Anche quest’anno, d’altro canto, la squadra si è confermata ai vertici della propria categoria a riprova della solidità del gruppo e del grande valore aggiunto dell’Accademia e dei suoi tecnici, uno dei quali il citato Costantino, autorizzato ad allenare la squadra dalla Federazione Rugby che, ancora una volta ha dimostrato grande sensibilità alle esigenze delle società tutte.
3. Riconosciuto il buon lavoro svolto dall’allora tecnico regionale Cicciò, oggi tecnico dell’Accademia, che ha lasciato un movimento senza dubbio migliore rispetto a come lo aveva trovato – è d’altro canto questo il compito di tutti coloro che rivestono incarichi transitori- il trend del movimento, al contrario di quanto affermato dal Pezzano, è stato sostanzialmente di mantenimento dello stato preesistente durante l’anno di elezione con una piccola flessione l’anno successivo dovuta in grande parte alla scelta fatta in accordo con il tecnico regionale Berretti di attenersi il più possibile a valori reali. Negli ultimi due anni, con nostra grande soddisfazione, il numero dei tesserati è cresciuto sensibilmente soprattutto nelle categorie propaganda e con essi il numero di tornei organizzati, il numero delle squadre partecipanti sia in ambito maschile che femminile, e di conseguenza il numero delle scuole coinvolte. A tale proposito, ricordo che tutti i dati di riferimento del nostro movimento sono contenuti nella Relazione Tecnica appena approvata all’unanimità e sono a disposizione di chiunque fosse interessato a prenderne visione.
4. Affermare che non si è d’accordo con le linee guida del Comitato dopo che per oltre tre anni le si è condivise e votate lo trovo pretestuoso. Non vi è traccia di alcuna proposta del Pezzano. Lo stesso ha inviato al sottoscritto un’ unica e mail che è quella contenente le sue dimissioni, che ancora oggi restano a me incomprensibili ritenendo non possano essere giustificate da un disaccordo con il Presidente. Infatti, opinioni contrastanti possono sempre verificarsi ma il buon senso vuole che si continui a collaborare portando avanti le proprie posizioni, anche nel rispetto di tutti coloro che hanno contribuito con il proprio voto all’elezione, e che si operi un sano confronto. Ritengo sarebbe stato più comprensibile, viste le critiche sorte, il dimettersi dal ruolo di Manager dell’Accademia che è e rimane un incarico nominativo ( quindi fiduciario).
5. Il movimento siciliano purtroppo si è sempre contraddistinto per la grande litigiosità, tanto che nello scorso quadriennio si è assistito a ben due commissariamenti. Per questo motivo, fin dal primo giorno di lavoro questo Comitato ha cercato senza sosta di promuovere il dialogo, convinto come sono che senza di esso non vi può essere crescita. Di certo non è stato di aiuto chi ha disatteso gli accordi di collaborazione sottoscritti.
6. Se aiutare le società nello sviluppo della loro attività significa mortificare il movimento allora si, sono colpevole! Non tutte le società sono attrezzate allo stesso modo ed alcune hanno esigenze e bisogni diversi da altre, aiutarle non è solo un dovere del Comitato ma dovrebbe esserlo anche delle società più strutturate: si chiama solidarietà. Questo Comitato, grazie all’elasticità concessa dalla FIR, che ha compreso le enormi difficoltà in cui sono costrette ad operare le società siciliane, ha sempre operato per fare in modo che si giochi il più possibile, cercando di ridurre al minimo il numero di partite vinte per rinuncia. Pertanto, se qualche partita è stata rinviata questo è stato fatto sempre nel pieno rispetto delle regole, per motivi comprovati e sempre previo consenso dell’altra società. A tale proposito, sono orgoglioso di poter dire che il nostro movimento in questo senso ha mostrato una grande maturità e un grande spirito di collaborazione. Ricordo, per inciso, che a controllare la regolarità dell’attività di propaganda è sempre presente un arbitro o un direttore di concentramento e che per la composizione dei gironi Under 18 sono stati organizzati ben sei incontri con le società interessate che a larghissima maggioranza( in pratica tutte tranne una) hanno approvato la proposta del Comitato. Per finire, il numero delle scuole coinvolte nella attività, nell’ultimo quadriennio, è praticamente raddoppiato.
Ciò detto, a mortificare, più di ogni altra cosa, sono le insinuazioni – brutta abitudine di chi “fa politica” -che invito a provare con i fatti oppure semplicemente a tacere.
In conclusione, comprendo che ci troviamo in piena campagna elettorale ma è inaccettabile che per cercare di colpire la mia figura si diffami l’intero movimento siciliano che in questi ultimi quattro anni ha lavorato alacremente e onestamente per la crescita del nostro rugby.