Rugby e integrazione: la FIR e Le Tre Rose a sostegno dei rifugiati

Rugby e integrazione: la FIR e Le Tre Rose a sostegno dei rifugiati

Una deroga concessa ad hoc nell’ultimo consiglio federale del 2015 della FIR permette alla società piemontese “Le Tre Rose”, di poter schierare in lista gara un totale di ventidue giovani rifugiati richiedenti asilo. Allo stesso tempo, la società, che partecipa al campionato di serie C nel girone piemontese, rinuncia ad una possibile promozione sul campo.

Per il presidente della FIR, Alfredo Gavazzi: «Il primo impegno di FIR è quello di promuovere il gioco del rugby nel nostro Paese, ed attraverso la pratica sportiva far conoscere e promuovere quei valori che sono tipici del nostro sport. Il sostegno, la solidarietà per i compagni, sono senza dubbio tratti fortemente caratterizzanti del gioco del rugby e per tale motivo il Consiglio che ho l’onore di presiedere non poteva che accogliere con favore la richiesta de Le Tre Rose, un Club che con questo progetto svolge un’importante opera sociale, prima ancora che sportiva. Questi giovani rifugiati, che si sono avvicinati di recente al nostro sport e che, in base ai regolamenti, non avrebbero potuto trovare spazio nella stessa lista gara, potranno partecipare ad un campionato nazionale e, con il supporto dei propri compagni e la scoperta del nostro mondo, inseguire una meta che vale molto più di cinque punti, quella dell’integrazione».

Enorme la soddisfazione anche per il presidente del sodalizio Le Tre Rose, Paolo Pensa:«Lavoriamo dall’anno scorso con questi giovani provenienti da Paesi e condizioni sociali difficili e, con la stagione 2015/2016, abbiamo deciso di aggregarli stabilmente alla nostra prima squadra. La loro conoscenza del rugby è, in alcuni casi, ancora relativa ma la gioia dello scendere in campo, il senso di integrazione che indossare la maglia del Club insieme ai propri compagni regala loro è per noi l’aspetto più importante del nostro progetto. Voglio ringraziare a nome di tutti questi ragazzi la FIR, il Presidente ed il Consiglio per aver accolto la nostra istanza ed aver così applicato, in modo concreto, tutti i valori di cui il nostro sport è meraviglioso ambasciatore. Spero che, venendo a conoscenza della nostra storia, anche altri Club scendano in campo al nostro fianco in questa importante sfida».