Quando calcio e rugby faticano a convivere: il caso dei Falchi Torremaggiore
La Puglia sta attraversando una fase di notevole espansione numerica, sia di squadre che di atleti, per quanto riguarda il gioco della palla ovale. I numeri sono confortanti: 1 squadra in Serie B (Svicat Rugby Lecce) e ben 14 in Serie C, per non parlare di un settore giovanile in forte crescita. Il Comitato Federale, ultimamente, ha favorito la formazione di nuove figure dirigenziali promuovendo fra l’altro vari corsi di Animatore Regionale, la base per chi vuole intraprendere la carriera di allenatore.
I problemi principali sono però legati alla carenza di infrastrutture dedicate al gioco del rugby. In effetti, nei circa 19.000 km² di superficie regionale, troviamo solo un campo federale ad uso esclusivo del rugby: Trepuzzi. Le squadre che hanno un impianto unico di riferimento si possono contare sulle dita di una mano, mentre le altre sono raminghe per il territorio. In questo contesto fa specie il caso della Svicat Rugby di Lecce, unica squadra di Serie B pugliese, costretta a migrare a Melendugno per le proprie partite casalinghe e senza un impianto fisso per gli allenamenti. Spostandosi al nord, dopo aver percorso 400 km, la situazione non cambia.
Il Signor Michele Campanella, Presidente dei Falchi di Torremaggiore in provincia di Foggia, digiuno di palla ovale, ha deciso di intraprendere quest’avventura dopo che un folto numero di ragazzi gli ha chiesto di interessarsi al loro progetto: «Hanno creduto nella mia persona e io ho voluto accogliere la loro proposta – continua il Presidente – dopo aver confutato la bontà del progetto e, soprattutto, avendoli guardati negli occhi». Ma i buoni progetti non bastano per portare avanti uno sport diverso dal solito “calcio”.
L’A.S.D. Tre Torri, a Torremaggiore, è una squadra di Prima Categoria e gode dell’utilizzo quasi esclusivo del Campo Sportivo senza aver “vinto” nessun bando di assegnazione comunale. I Falchi, dunque, sono costretti a sottostare alle loro esigenze e, dal 6 ottobre (data d’inizio del Campionato di Serie C di Rugby), non hanno ancora disputato una partita fra le mura amiche, dice il Signor Campanella: «Abbiamo dovuto invertire i campi di gara con quelli delle società ospiti, ma domenica 10 novembre abbiamo toccato il fondo!»
Era tutto pronto per la partita in casa con la capolista Tigri Bari. Il gruppo dei Falchi di Torremaggiore, dopo aver ricevuto il nulla osta dell’Amministrazione Comunale, aveva preparato locandine, sistemato il campo e invitato l’intera cittadinanza alla prima partita in casa al loro esordio in stagione. La doccia fredda arriva solo due giorni prima della partita, quando il Presidente Campanella viene avvisato con una nota del Comune di Torremaggiore dove veniva vietato l’utilizzo del campo. La locale squadra di calcio lamentava la concomitanza, per giorno ed orario, di una partita della loro giovanile bloccando così i ragazzi della palla ovale. Questo non scoraggia i Falchi che, con l’aiuto del Comitato Regionale e del Bari, chiede ed ottiene l’ennesima inversione di campo venendo ospitati all’Arena delle Vittorie. Lo stop, questa volta, insospettisce la dirigenza che, recatasi presso il terreno di gioco all’orario previsto per la partita, ha trovato l’impianto vuoto:«È una vergogna – dice il presidente Campanella – oltre al danno, la beffa!»
Nei prossimi giorni è previsto un incontro tra la dirigenza delle due squadre e l’Amministrazione Comunale per chiarire le cause della fastidiosa vicenda e per concedere, finalmente, un po’ di spazio alla palla ovale. Intanto anche il Presidente del C.R. Puglia ha preso le difese dei giovani rugbisti di Torremaggiore e, qualora non venisse trovata una soluzione tra le parti, cercherà di mediare con il Delegato della Lega Nazionale Dilettanti per far convivere, sullo stesso impianto, le due discipline.
Fabio Manta