Padua Ragusa, cadere per potersi rialzare
È iniziata due domeniche fa la poule promozione per la Serie B che vede in lizza due siciliane, il Padua Ragusa e la Nissa Rugby, ed è un piacere poter osservare da vicino queste due realtà, tanto diverse tra loro: all’insegna del “fatto in casa” la prima, costantemente sul mercato la seconda, ma entrambe con le giuste credenziali per il salto di categoria. Per non far torto a nessuno lanciamo in aria una moneta e….testa, il “primo turno” tocca al Padua. A parlarcene è Francesco Schininà, team manager della squadra ragusana.
Francesco, ricomincia l’avventura, siete in corsa per la serie B: ci avresti scommesso a inizio stagione?
Onestamente si: lasciando perdere i pronostici di inizio stagione, che ci davano tra i favoriti per la qualificazione alla poule promozione, tanti erano i motivi che mi rendevano fiducioso. In primis la conferma, dopo la retrocessione, di coach Greco, fondamentale per mantenere alto l’entusiasmo nonostante una stagione poco positiva. Devo ammettere che, paradossalmente, retrocedere è stata un pò la nostra fortuna perchè ha consentito al coach di poter lavorare, con la giusta calma e il giusto tempo, alla crescita tecnico – tattica della squadra, un lusso che un campionato di B non ti consente. In secondo luogo, grazie al ritrovato entusiasmo abbiamo ampliato la rosa: ci sono stati tanti rientri che, insieme agli innesti dal settore giovanile, ci hanno permesso di schierare sin qui 37 giocatori, senza che il livello tecnico della squadra ne risentisse in alcun modo.
La poule promozione è iniziata nel modo migliore, con una vittoria casalinga, seppur di misura, sulla Nissa. Obiettivo dichiarato “serie B”?
Per fortuna non siamo in tv….io sono scaramantico….l’obiettivo stagionale è quello di arrivare in fondo a questa poule promozione con ancora la possibilità di centrare la B, giocarcela fino alla fine. La vittoria con la Nissa è importante, ci ha dato una bella scarica di adrenalina, ma la strada è ancora lunga. L’impresa serie B, inoltre, non è semplice perchè a mio modo di vedere, credo che ci siano almeno 4 squadre attrezzate per il salto di categoria . Abbiamo cominciato molto bene questo girone battendo la squadra più temuta, ma questo non ci deve illudere: abbiamo ben chiaro che ci sono in palio ancora 45 punti e poi , soprattutto, perchè le quattro trasferte in Puglia e Campania sono un fattore purtroppo molto pesante e determinante, soprattutto per noi. Siamo una squadra di ragazzi che pagano per giocare, ragazzi che spesso lavorano il sabato o la domenica e che hanno grosse difficoltà ad organizzarsi per una trasferta che inizia alle 8 del sabato e finisce la mattina del lunedi. Se riusciremo a gestire al meglio questo tipo di problematiche, sono convinto che potremo giocarci le nostre carte fino in fondo.
In sede di presentazione vi ho definiti “all’insegna del fatto in casa”: ti piace o ti sta stretto?
Mi piace, molto, credo che definisca esattamente l’orientamento scelto dalla società. Negli ultimi tre anni abbiamo lavorato moltissimo per ampliare la base operativa della società, aumentando il coinvolgimento dei genitori, lavorando sempre più sul concetto di Casa-Clubhouse-Famiglia e investendo sulla crescita dei giovani allenatori. Siamo riusciti ad ampliare il nostro raggio d’azione dalla scuola materna in su, attraverso il settore Rugbytots (2-6 anni) e un grande lavoro nelle scuole elementari. Stiamo iniziando a raccogliere i primi frutti di questa attivita’, nonostante le risorse economiche siano davvero pochissime. Per nostra fortuna il gruppo di lavoro è ampio e la voglia tanta, quindi sono ottimista per il futuro. L’ obiettivo, adesso, è quello di consolidarci nei numeri e ampliare il campo esperienziale dei ragazzi tramite partecipazione a tornei nazionali e scambi culturali con club di livello italiani e non. Stesso discorso per la formazione dei tecnici: abbiamo tanti ragazzi della Senior che stanno completando il percorso di allenatore e vogliamo crear loro l’opportunità di un confronto; in tal senso molto è stato fatto dal nostro coach German Greco, che ci sta aprendo gli occhi su molte problematiche inerenti la gestione degli allenatori e della società. Credo che questa sia la strada giusta per crescere.
Umberto Bonaccorsi