Nuove date per i Marta sui Tubi in concerto nei club e nei teatri
Ritornano a suonare in giro per l’Italia i Marta sui Tubi che saranno impegnati a novembre e dicembre in sei date che culmineranno con l’approdo a Berlino il prossimo 16 gennaio. Reduci da un lungo tour estivo con 45 affollatissimi concerti da Nord a Sud, i Marta sui Tubi ripartono con un tour indoor che andrà principalmente su strade poco battute, unendo club e teatri, con una scaletta completamente rinnovata.
In calendario anche Milano, con l’apparizione all’Alcatraz durante il Festival Hai Paura del Buio?, con Afterhours e tantissimi altri, e Roma con l’Orion Club.
“Cinque, la luna e le spine” è il quinto album della band siciliana pubblicato lo scorso 14 febbraio. Il 2013 inizia bene per Giovanni Gulino e compagni con la partecipazione al Festival di Sanremo dove cantano i due singoli “Dispari” e “Vorrei”. Fra le numerose apparizioni televisive da ricordare la partecipazione al Concertone del Primo Maggio in Piazza S. Giovanni a Roma.
«Il 5 è il numero più ricorrente nella storia più recente dei Marta sui Tubi – spiega il cantante Giovanni Gulino. Infatti questo è il nostro 5° album ed è da 5 anni che la formazione si è stabilizzata a 5 elementi. 5 è anche il numero del comandamento più importante, quello senza il quale gli altri 9 avrebbero poco senso e che sintetizza l’intero decalogo: “non uccidere”. Nessuno infatti ha il diritto di vendicarsi sul prossimo che l’ha offeso e questo, al di là dei tentativi di talune religioni di rivendicare l’esclusività del rispetto di tale valore, è al contrario universale. Nel medioevo una leggenda voleva che Caino fosse esiliato da Dio sulla luna per espiare la sua colpa. Durante l’esilio Caino veniva torturato da una fascina di spine sulla schiena con la quale Dio l’aveva punito. E si diceva che le macchie nere della luna fossero le spine di Caino».
«Il tema del senso di colpa e del relativo desiderio di superarlo – continua il frontman della band – ricorre spesso nei testi del disco, sopratutto in pezzi come Grandine, Il collezionista di vizi, Vorrei, Vagabond home, Tre. L’argomento viene trattato a volte in chiave ironica o inquadrato in impietosi flussi di coscienza oppure con rabbia. Il disco risulta un lavoro concettuale e pragmatico rispetto alla difficoltà di trovare un’armonia interiore al fine di non farsi condizionare dalle proprie visioni negative. Le atmosfere sono abbastanza notturne e sognanti su uno sfondo ruvido e cupo. Musicalmente “Cinque, la luna e le spine” si apre invece a esperienze inedite per i Marta come l’elettronica e la psichedelia (Il collezionista di vizi), la musica classica (Grandine e le orchestrazioni di Dispari e Vorrei), La lingua (Vagabond home, primo e unico pezzo scritto in lingua inglese), la provocazione e il blues (Tre). Considero questo disco come il nostro lavoro più ambizioso e sperimentale».
Ecco le nuove date
22/11 Avellino Qubiq
30/11 Corneliano d’Alba (CN) Cinema Vekkio
12/12 L’Aquila Set Action & Stage
14/12 Colle val d’Elsa (SI) Sonar
14/01 Bolzano Teatro Cristallo
16/01 Berlino Marie Antoinette