Nasce “Terre Ovali” l’associazione dei Capitani per un rugby che riparte dalle radici
Sostenere il rugby e le realtà che lo alimentano in tutta Italia, spesso tra mille difficoltà, per far sì che sempre più giovani si appassionino e rendano sempre più grande e unico questo sport.
E’ questo l’intento di ‘Terre Ovali’ una nuova associazione che nasce per iniziativa di alcuni ex campioni rimasti nel cuore di tutti i tifosi, guidati da Massimo Giovanelli, storico capitano della Nazionale che si guadagnò l’ingresso nel Sei Nazioni. Con lui altri grandi nomi che hanno fatto il rugby italiano e condiviso insieme tante partite e tanti successi, da Marcello Cuttitta a Stefano Bordon, da Luigi Antonio Francescato, a Mario Privitera, e poi ancora Giambattista Croci, Alessandro Fusco, Serafino Ghizzoni, Carlo Caione, Paolo Ricchebono, Stefano Barba, Stefano Zorzi, Claudio Robazza, Edgardo Venturi, Francesco Pietrosanti.
Campioni, ma soprattutto uomini innamorati di uno sport che oggi cresce dove trova qualche zona di terreno fertile e cuori appassionati che lo tengono vivo. L’intento è di contribuire ad allargare le aree fertili, far grandi quelle ‘terre ovali’ custodi del rugby e di uno sport pulito che deve tornare ad essere attrattivo per i giovani, grazie a maggiore attenzione e ascolto dei problemi delle società sul territorio, al loro sostegno, alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, alla diffusione di pratiche e politiche gestionali, sportive e di comunicazione avanzate.
Sono infatti necessarie nuove modalità di partecipazione da parte di tutti per non cadere nel pericolo di un circolo vizioso negativo che coinvolga insieme le basi del nostro rugby e le punte di eccellenza più esposte. Un pericolo che l’Italia corre, come recentemente sottolineato dai media internazionali, e che non deve cronicizzare e sedimentare in chi ha a cuore la palla ovale nel nostro Paese.
“C’è bisogno di fare il punto della situazione reale,- afferma Massimo Giovanelli– coinvolgendo in un’analisi approfondita tutto il movimento, a partire da chi tutti i giorni con tenacia e fatica porta avanti l’attività delle società sul territorio. Ci aspettiamo la partecipazione di tutti quelli che hanno a cuore questo sport, per creare un ‘laboratorio’ vivo e individuare nuovi percorsi e soluzioni per il nostro rugby”.
Tra le prime iniziative di Terre Ovali, il censimento partecipato di tutte le realtà rugbistiche d’Italia, per comporre una mappa delle risorse ma anche dei problemi che impediscono la diffusione e la crescita del nostro sport. Tramite il sito dell’associazione www.terreovali.it si chiederà a tutti gli appassionati, ai presidenti, ai tesserati di segnalare le loro realtà coi loro problemi postando anche foto che documentino lo stato in cui si trovano oggi a praticare. Tutte le segnalazioni comporranno un ‘wall’ digitale sul sito e una mappa virtuale dell’Italia del rugby giocato. Terre Ovali raccoglierà tutti i materiali, comporrà un rapporto e lo presenterà con una serie di appuntamenti ufficiali sia locali che nazionali per confrontarsi insieme su soluzioni possibili e concrete.