Murgia, per Bagiolini:«Draghi BAT squadra favorita, occhio al Messapica. Che sfide in prima linea con Bianchini e Calavita»
Inizia oggi con l’intervista a Pierluca Bagiolini, veterano del rugby pugliese e giocatore del Murgia Rugby, il nostro tour per conoscere le squadre del campionato di Serie C2 Appulo-Lucano ormai alle porte.
Campioni in carica, siete la squadra da battere. Confermarsi al vertice è l’obiettivo del Murgia?
L’obiettivo del Murgia è quello di portare avanti il progetto quinquennale di crescita territoriale e di coinvolgimento delle under, a partire dalle scuole elementari e medie. I risultati in campo sono importanti, ovviamente, e si cerca di migliorare per divertirsi e vincere. Quest’anno abbiamo avuto la fortuna di rimpinguare la rosa con un buon numero di ragazzi che si sono avvicinati al rugby, cosa che ci inorgoglisce e ci fa ben sperare per il futuro. L’innesto di un altro tecnico di 1° livello, Francesco Mastromarino, oltre al duo Iacobellis-Muscaridola, da parte del presidente Laudisa ci permette di lavorare più intensamente per puntare al massimo ottenibile.
È presto per dare giudizi ma sulla carta chi lotterà per il primo posto e qual è la possibile squadra rivelazione.
Credo che i Draghi BAT, reduci da un campionato di serie C1, siano la squadra da battere. Vedo, inoltre, i sempre agguerriti amici dei Granata come avversario temibile. Non sottovaluterei il Potenza, anche se ha perso un po’ di “vecchi” e mi aspetto che il Bitonto confermi la sua solidità con l’importante innesto di un allenatore di esperienza come Cioffi. Come squadra rivelazione scommetto sulla Messapica.
Apri il libro dei ricordi, chi è l’avversario che più ti ha fatto soffrire?
Eh, il mio libro dei ricordi è un bel tomone diciamo che come vecchia scuola, gli avversari che mi hanno fatto soffire in prima linea sono il barese Bianchini e il mitico Andrea Calavita. A tutto campo ricordo il Dario Mennuni, un vero “samoano” del salento, inarrestabile.
Favorevole a un torneo seven regionale?
Sono favorevolissimo ad una manifestazione Seven, sport su cui, ahi noi, la FIR non sta investendo come dovrebbe, in ottica Olimpiadi e i risultati della Nazionale lo dimostrano. Spero che coinvolga anche squadre lucane, anche se io, personalmente non ho nessuna intenzione di correre e scorrere, diciamo che non sono particolarmente adatto alla versione a sette.
Sei da tanti anni nel rugby, come vedi il movimento pugliese?
Sicuramente è cresciuto, così come quello lucano, sia nei numeri che nella qualità del gioco espresso. I tecnici sono aumentati e il lavoro del comitato e dei presidenti che si sono succeduti sta dando i frutti sperati. La collaborazione/fusione tra diverse società (noi antesignani tra Falchi e Matera con Pelicans ed Acquaviva Rugby) come sta accadendo anche sponda Bari-Monopoli e Messapica è il segreto per “prendere peso” a livello regionale, inter-regionale e nazionale, magari con il sogno di formare una franchigia appulo-lucana che vada a farsi valere ad alti livelli. La cosa che migliorerei è sicuramente l’attenzione sulle under: purtroppo è difficile scalfire la paura del rugby, anche se negli ultimi anni si sono fatti passi avanti e i risultati in termini di atleti in Accademia Federale e di risultati a livello nazionale lo confermano. Aggiungo, infine, una nota stonata a tutto ciò: in passato si sono visti numeri da capogiro per giovanili e femminile, roba da far invidia al Veneto, non vorrei che i soldi, sottoforma di premi della FIR, contaminino anche il nostro nobile sport.