Mar del Plata, gli “angeli” del rugby che osarono sfidare il regime argentino
Uno spettacolo teatrale per far conoscere una storia rimasta in silenzio per trentacinque anni: la tragedia del “La Plata Rugby Club”, la squadra di rugby sterminata dalla dittatura militare del generale Videla nel 1978 perché osarono sfidare il regime argentino. Una storia vera riportata alla luce dal libro del giornalista Claudio Fava, “Mar del Plata” e dal 4 novembre in scena al Teatro Piccolo Eliseo di Roma per la regia di Giuseppe Marini, con gli attori Claudio Casadio, Giovanni Anzaldo e Fabio Bussotti.
Di seguito, la presentazione tratta dal sito di “Società per Attori”:
Siamo in Argentina nel periodo a cavallo tra il 1976 e il 1981, quello della sanguinosa dittatura del generale Videla, quello dei desaparecidos. La nostra storia accade proprio nel 1978 anno in cui il mondo era distratto dai mondiali di calcio giocati proprio in terra argentina. Protagonista del racconto è il La Plata Rugby Club, una squadra di giovani che lottano e amano quella palla ovale, perché “nel rugby, come nella vita, contano il fisico, il cuore, l’intelligenza e la voglia di resistere, uniti, lottando”. Una squadra che vince e che comincia a farsi conoscere.
Era un venerdì santo quando fu trovato il corpo senza vita di Hernan Francisco Roca detto “Mono”, il mediano di mischia. Le mani legate dietro alla schiena, gli occhi bendati, crivellato ventuno colpi di arma di fuoco. La domenica successiva i suoi compagni chiedono un minuto di silenzio prima della partita. E lì avviene qualcosa di straordinario. Scrive Claudio Fava:
“…perché un minuto è poco, poco per il Mono, poco per quella morte di merda […] No, un minuto non basta, ne serve un altro, e un altro ancora, e intanto tutti fermi, incatenati, impegnati a dilatare quel tempo, a renderlo lungo come la vita che toccava al Mono e che invece gli hanno strappato, aveva 17 anni, pensate che ci basti un minuto? Ne passano cinque. Poi sei. Tanto nessuno ha fretta di fare, nessuno ha fretta di dimenticare. Otto minuti. Nove. Dieci. Dieci minuti durò quel silenzio”.
Da quel momento cambia tutto. La dittatura non fa sconti, questo affronto non va perdonato, quella semplice squadra di rugby ha osato sfidare i militari. Uno dopo l’altro i giocatori spariscono: ma per ogni giocatore ucciso, un ragazzino del vivaio viene promosso titolare. Nonostante tutto i ragazzi del La Plata continuano a giocare, a vincere, a parlare ad alta voce. E a morire. Dei titolari ne resta in vita solo uno: Raul. L’ultima di campionato si porta in campo una squadra di ragazzi. Giocano, e vincono. Per la giunta militare, che assiste con le divise tirate a lucido dal palco d’onore, sarà l’inizio della fine.
La storia del La Plata Rugby Club è un toccante intreccio di vita e sport, una semplice storia rimasta inascoltata per trentacinque anni capace di trasmettere tutte le regole fondamentali della vita sociale portatrice di valori educativi fondamentali quali tolleranza, spirito di squadra e lealtà. Una storia vera, raccontata con la passione, l’amore e il rispetto che meritano i grandi eventi della Storia.