L’esordio agrodolce di Andrea Ferrara con la maglia del Padua Ragusa
Il neo acquisto Andrea Ferrara del Padua Ragusa si è già presentato con una meta in casa dello Svicat e il titolo di migliore in campo per la squadra biancazzurra.
Andrea Ferrara, classe 1985, 90 chili equamente distribuiti in 180 centimetri, fino a un paio di settimane fa in A con l’Amatori Catania è arrivato al rugby relativamente tardi, a sedici anni. Ha iniziato a giocare con la Scuola Rugby Catania di Totò Trovato, prima nelle giovanili e poi in prima squadra, come ricordo lo stesso Ferrara: «L’anno del debutto in C è stato magico, perché è subito arrivata la promozione in serie B. Purtroppo però tra i cadetti siamo riusciti a rimanere solo una stagione. Nel frattempo la Scuola Rugby era stata assorbita dall’Amatori e così mi sono ritrovato a giocare in C con la squadra cadetta dell’Amatori Catania».
La prima squadra, quell’anno, disputa il campionato di Eccellenza, ma a fine stagione, per guai finanziari, è costretta a rinunciare alla categoria e ricominciare dalla C: «Noi, però, avevamo vinto il nostro campionato ed eravamo stati promossi in B, così la società è ripartita dalla serie cadetta».
Quell’Amatori lì è troppo forte per la categoria e fa suo il campionato a mani basse. «Ho giocato i successivi quattro anni, fino al maggio scorso, in serie A con la maglia biancorossa. Questa estate sono sopraggiunti i soliti problemi finanziari e, ancora una volta, l’Amatori è stata costretta a rinunciare e ripartire dalla C».
Andrea invece decide che è arrivato il momento di fare una nuova esperienza: «Quando ho saputo della rinuncia sono rimasto frastornato. Mi sento molto legato all’Amatori, ma quando Peppe Iacono mi ha chiamato per chiedermi se volevo venire a giocare nel Padua, non ci ho pensato un attimo. Conoscevo già alcuni giocatori e qualche dirigente paduino, sapevo della tradizione rugbystica ragusana, e in un attimo ho deciso di andare a dare una mano».
E in casa Padua Andrea Ferrara è stato accolto a braccia aperte, anche perché un uomo di esperienza come lui non può che tornare utile alla causa. Alessandro Dipasquale, il coach ibleo:
«Andrea è una persona eccezionale; l’ho visto allenarsi con umiltà, senza atteggiarsi a primadonna nonostante abbia una storia sportiva di tutto rispetto. Come atleta, invece, è molto forte ed è l’uomo che fa al caso nostro, quello che ci può far fare il salto di qualità».
Un bel carico di responsabilità, non c’è che dire. Ma Andrea non si nasconde dietro lo schermo del falso modesto: «Qui c’è un bel gruppo di giovani che vuole crescere e io penso di poter mettere a disposizione la mia esperienza per farli diventare grandi. I ragazzi hanno voglia di fare e credo che insieme si possano raggiungere buoni risultati».
I primi risultati si sono già visti domenica con lo Svicat, dove Andrea è stato uno dei migliori in campo, segnando anche una bella meta: «Peccato per la sconfitta. Abbiamo commesso diversi errori, ma la prospettiva futura è buona. Ci basta solo credere un po’ più in noi stessi e fare attenzione ad alcuni dettagli».