Italia, Ct O’Shea:«La nostra formazione non è per nulla sperimentale, è la migliore possibile»
Il CT dell’Italia Conor O’Shea ha commentato le proprie scelte e la sfida che attende gli Azzurri sabato all’Olimpico di Roma per gli All Blacks.
“Penso che sia difficile la sfida che ci aspetta” ha esordito il CT “e la vittoria irlandese non è un caso, è figlia di un percorso di 6-7 anni. Oggi noi non abbiamo molta fiducia questo e non cambierà in una notte, sarebbe molto facile per me dire che cambieremo la nostra storia e lavoreremo duro, ma dietro a questo c’è molto lavoro che deve essere fatto”.
“La vittoria, i risultati, sono la mia responsabilità, quella dei giocatori è la prestazione. So che abbiamo molto potenziale in Italia, dobbiamo rompere il cerchio di critiche che ci circonda, diventare più consapevoli delle nostre qualità” ha detto O’Shea.
“Ogni giocatore ha un lavoro da fare e voglio vedere che ognuno svolge il proprio compito sul campo: non è il risultato che conta, ma la prestazione. In questo senso la partita di sabato è perfetta per noi. Nei prossimi tre, quattro anni giocheremo per cambiare il rugby in Italia, è il nostro lavoro” ha commentato il tecnico irlandese.
“La nostra formazione non è per nulla sperimentale, è la migliore possibile, giocare è l’unico modo per fare esperienza e non vedo l’ora di vedere Bisegni all’ala, mentre Bronzini ha fatto un ottimo inizio di stagione con la Benetton e sarà interessante vedere Van Schalkwyk, che volevo portare agli Harlequins, in seconda linea dove ha giocato molto con i Blue Bulls” ha spiegato O’Shea.
“Le fasi di conquista saranno fondamentali, ma anche il fitness per coprire tutto il campo sarà cruciale. Voglio vedere una squadra che gioca per ottanta minuti, abbiamo un piano di gioco che dobbiamo rispettare. Non giocheremo come l’Irlanda, il Galles o l’Australia, dobbiamo giocare come l’Italia”.
“Non possiamo prendere il piano di gioco dell’Irlanda e copiarlo, è un piano che si è sviluppato negli ultimi anni, ci sono giocatori come O’Connell, O’Gara o O’Driscoll che hanno cambiato il rugby irlandese e sabato altri hanno raccolto il frutto del loro lavoro. Noi abbiamo in questo gruppo atleti di esperienza come Sergio, Cittadini, Ghiraldini che vogliono fare lo stesso, lasciare un segno per chi verrà dopo di loro. La vittoria irlandese non è un successo nel mezzo del nulla, ma un percorso che viene da lontano e quello che dobbiamo fare noi è lavorare per contribuire a cambiare il rugby italiano” ha proseguito il CT.
“Per Bronzini –ha detto O’Shea commentando le scelte in formazione – è una grande opportunità quella di esordire contro la Nuova Zelanda, Gori ha avuto poco spazio dopo i problemi al ginocchio successivi al tour ed anche Violi sta bene. Abbiamo buone opzioni a nove, compresi Palazzani e Tebaldi, ma Bronzini si è meritato questa chance. McLean a primo centro è un’opzione in più per il nostro gioco al piede insieme a Canna e Padovani ed anche a Allan che parte dalla panchina”.
“La Nuova Zelanda è la migliore squadra al mondo, la sconfitta con l’Irlanda non ha cambiato questo, ma quello che voglio vedere una squadra che gioca al meglio e non si arrende mai. Questo è quello che mi aspetto”
“Il sistema italiano è molto meglio di quello che tanti pensano, la gente dovrebbe venire e vedere come si lavora in questo Paese” ha concluso O’Shea.