Il rugby a Palermo: l’unione fa la forza

Il rugby a Palermo: l’unione fa la forza

Se dovessimo girare un film sul rugby a Palermo potremmo intitolarlo “Ricomincio da tre”; titolo che non stride, se non solo apparentemente, con quello dell’articolo che state per leggere.

Il progetto di rilancio del rugby nel capoluogo siciliano ha come protagoniste, infatti, tre società che condividono strategie e obiettivi per risalire la china.

A parlarcene è Danilo Lo Re, nelle sue molteplici vesti, tutte portate avanti con passione e professionalità (Presidente dell’Amatori Palermo, vice Presidente dell’Amatori rugby junior, dirigente dell’ ASD Palermo rugby, giocatore e allenatore, unitamente a Gioacchino La Torre, della squadra che si appresta a disputare il campionato di serie C2 ormai alle porte)

Come si è arrivati, dopo tanti anni, alla decisione di unire le forze?

  • La situazione del rugby a Palermo negli ultimi anni era diventata davvero problematica. Le società che operavano sul territorio erano praticamente “sotto assedio”: carenza di impianti, nota dolente comune a tutto il rugby isolano; risorse finanziarie molto scarse, data la totale assenza di contributi da parte degli enti pubblici e la carenza di sponsor disposti a investire su uno sport che ha più una valenza sociale che non una visibilità mediatica, tale da poter giustificare un impegno economico a fini strategici e pubblicitari. Tale stato di cose si riversava sul movimento, limitandone il numero dei partecipanti e, pertanto, sulla possibilità di crescita, sia quantitativa che qualitativa. Alla luce di questo abbiamo deciso di sederci attorno a un tavolo e di mettere in piedi un progetto comune che mantenesse le identità degli attori, ma che creasse una sinergia tra attività giovanile e attività senior. Errori storici, come quello di avere una prima squadra di buon livello non supportata da una base ampia e qualitativamente valida, non devono più verificarsi.

        Quest’anno si parte con una squadra senior, che scenderà in campo con il nome di Palermo Rugby ASD, allenata da me e            da Gioacchino La Torre; una under 18 allenata da Fabio Vitale, l’under 16 allenata da Cosimo Di Chiara con il supporto di          Ettore Settineri (un giovane tecnico in formazione), più tutte le categorie dall’under 14 all’under 8, per le quali viene                    coinvolto l’intero staff tecnico che supporta dei tecnici che si stanno appena affacciando alla carriera.

       Una cosa che vorrei evidenziare e che, a mio avviso, da ancor più la misura della nostra propensione a collaborare a progetti       comuni anche ad ampio raggio, è la nostra partecipazione alla TRISKELE che, come saprete, schiera una squadra under 18        formata da atleti provenienti da 8 società isolane, sparse sul territorio siciliano. Già lo scorso anno avevamo iniziato un                percorso insieme alla Nissa per la creazione di una franchigia senior, che però al momento è stato accantonato, riconoscendo        nella TRISKELE una maggiore potenzialità di sviluppo.

Quali sono gli obiettivi per il prossimo anno e che pensi della formula del campionato?

  • Gli obiettivi, per quanto riguarda la squadra senior, sono certamente quelli di fare un campionato di vertice, come già avvenuto lo scorso anno con l’Amatori Palermo. Per quanto riguarda le giovanili il vero obiettivo è quello di consolidare quanto di buono fatto in questi anni (testimoniato anche dalla presenza di svariati atleti palermitani sia in Accademia che nelle varie selezioni regionali di categoria) e di allargare la base del reclutamento, operando sul territorio e nelle scuole. In sostanza un obiettivo di crescita su due fronti, qualitativo e quantitativo.

       Per quanto concerne la formula dei campionato l’unica riflessione che mi viene da fare, sia in relazione alla squadra senior          che, soprattutto, alle giovanili è che si gioca poco. Probabilmente la federazione prova a venire incontro alle società che            devono provare a fare “nozze coi fichi secchi”, ma purtroppo la realtà dei fatti è che il numero delle partite è basso e i ragazzi       hanno bisogno di giocare tanto, contro tanti avversari diversi, per poter crescere. Tornando alla senior la formula del                       campionato è identica allo scorso anno e credo che non influisca in alcun modo con i programmi della società.

Umberto Bonaccorsi; In foto, Danilo Lo Re