L’Italia vince 23-18 contro il Canada. Ma che sofferenza!
Bisognava assolutamente fare bene. Bisognava assolutamente vincere a Elland Road, casa dello storico club del Leeds United. E così è stato. Ma che fatica! Tanta sofferenza, ma anche tanto cuore per l’Italia di Brunel. Importante il risultato che ci regala i primi 4 punti, e da qui si deve ripartire pensando all’Irlanda. Una menzione particolare per lo storico record di Mauro Bergamasco, entrato al 58esimo minuto per firmare la sua 106esima caps e il suo quinto mondiale. Solo il samoano Brian Lima come lui. Grande Mauro.
PRIMO TEMPO: L’Italia non ha cominciato bene questa seconda giornata della sua Coppa del Mondo. Tanta difficoltà in apertura, poca precisione sui possessi, tanta lentezza. Si è percepita la paura di commettere passi falsi. E si sa, in questi casi, accade sempre quello che non vuoi. A dir la verità l’incertezza sul campo si è vista da entrambe le parti, dalle due squadre del Gruppo D ferme a 0 punti in classifica. Ma l’Italia è scesa in campo con tanta pressione addosso, pagata nel primo quarto d’ora di assoluta follia. I primi ad andare in vantaggio sono stati i canadesi grazie ad un calcio piazzato di Hirayama a seguito di un fuorigioco azzuro. 3-0 al 14esimo minuto, che diventerà 10-0 dopo appena altri 60 secondi grazie alla prima meta della partita ad opera di Van der Merwe. Hirayama ha completato con un facile calcio tra i pali.
Poi però è venuto fuori il cuore dell’Italia, e prima ancora la grinta. In appena due minuti Rizzo e Allan hanno segnato rispettivamente meta e calcio piazzato, 7 punti da regalare ad un eccezionale Gori, che con un coast to coast ha preso oltre venti metri solo di fisico. Da questo momento in poi l’Italia è riuscita a fare ciò che avrebbe dovuto fare sin dall’inizio, chiudere il Canada in difesa. Al 24esimo Allan ha messo a segno il suo secondo calcio piazzato del giorno, decimo punto della sua Coppa del Mondo. Il 22enne vicentino si è ripetuto poi con un altro piazzato per il sorpasso dell’Italia al foto-finish. 13-10 e ramanzina di Brunel negli spogliatoi.
SECONDO TEMPO: Male, malissimo l’inizio della ripresa per l’Italia. Pronti e via, il Canada ha ribaltato il risultato 15-13. Evans ha corso indisturbato per tutta la linea laterale andando dritto in meta. Per fortuna degli azzurri Hirayama ha calciato fuori dai pali. Ma il Canada è venuto fuori dagli spogliatoi senza dubbio con più tenacia degli azzurri, davvero disastrosi nei fondamentali. Non si poteva pensare ad un inizio peggiore del primo tempo, e invece quando non vuoi che accada una cosa… sembra una storia già vissuta. La paura è cresciuta negli azzurri, sempre più schiacciati nella propria metà campo, sempre meno convinti dei propri mezzi, di certo non inferiori a quelli dei colleghi canadesi.
Il primo quarto d’ora per gli azzurri oggi è stato indigesto. Appena venuti fuori dai primi quindici minuti Gonzalo Garcia ha segnato la sua seconda meta con la maglia azzurra e Allan ha completato il punto con il piazzato. L’Italia ha rialzato la testa ed è tornata sopra il Canada di 5 punti, ma i nordamericani hanno giocato nettamente meglio. L’Italia ha dovuto trincerarsi nella sua linea di difesa. Non dovevamo soffrire, dovevamo tenerli nella loro metà. Ma quando vuoi che accada una cosa… Hirayama a 8 minuti dalla fine ha messo tra i pali un piazzato molto, troppo semplice, e i canadesi sono tornati a soffiare sul nostro collo a -2. Ma paradossalmente è proprio il Canada che inizia a soffrire, sempre per quell’orgoglio che nel bene e nel male non ci abbandona mai. Quell’orgoglio che ci ha portato ancora una volta all’ultimo secondo a segnare il piazzato della vittoria. 23-18. Adesso testa all’Irlanda.
Valerio Nisi