Ripartire dopo la retrocessione, la sfida del Piacenza Rugby
Stagione in chiaroscuro per il rugby piacentino, da una parte lo straordinario successo dei Lyons, che vincono alla grande il campionato di serie A e adesso si preparano a vivere il sogno dell’Eccellenza. Dall’altra parte, il Piacenza Rugby, a cui non è bastata una lunga lotta per evitare la retrocessione. L’obbiettivo della società biancorossa e del suo presidente, Daniele Margarita, è quello di ripartire con più energia di prima e dar vita ad un progetto importante, per riportare il Piacenza Rugby nel rugby che conta.
Cos’è mancato ad una squadra che almeno sulla carta sembrava in grado di poter ambire alla salvezza?
Sarei ingiusto se prima di parlare di cosa è mancato non sottolineassi la difficoltà del girone in cui eravamo inseriti. Per una matricola la serie A è un salto comunque impegnativo, si comincia a fare sul serio. Forse la formula a girone unico ci avrebbe penalizzato di meno. Dopo la prima parte del campionato dove avevamo giocato un buon rugby, vincendo con il Genova, un derby e a Torino, ha fatto seguito una seconda parte di play out a tratti inspiegabile. Le ragioni sono diverse e forse è mancata nello spogliatoio quella coesione e quella unicità d’intenti che aveva caratterizzato la stagione precedente. Forse la vittoria nel derby, più che stimolare ci ha appagato troppo mentalmente. Non dimentichiamoci l’infortunio accorso a Diego Antl che ci ha privato di un giocatore fondamentale.
Ci sono alcune novità molto importanti in ambito societario come l’acquisizione del Gossolengo e il ritorno a casa di Kelly Rolleston. Cosa c’è da aspettarsi per la prossima stagione?
Una precisazione, non abbiamo acquisito il Gossolengo, abbiamo semmai continuato la collaborazione con questa realtà a noi molto vicina, tant’è che il presidente Cesare Lodigiani è entrato a far parte del nuovo consiglio del Piacenza Rugby. Sul solco di quanto fatto lo scorso anno abbiamo deciso di fare una seconda squadra che farà il campionato di C con la maglia del Piacenza Rugby, estendendo la collaborazione anche all’Under 18 dove l’unione delle forze porterà in dote una squadra dall’elevato potenziale che ambisce alla vittoria del girone Emilia Romagna. Il ritorno di Kelly Rolleston è un passo fondamentale per la costruzione del nostro futuro: ottimo giocatore, eccellente allenatore e, presto, grande dirigente. Kelly ha accettato di far parte integrante del progetto condividendo gli obiettivi della società: rafforzare il settore giovanile, costruire una club house e una palestra e implementare i servizi per i nostri associati. Forte impulso al “progetto scuola” dove, insieme al CONI, ci faremo promotori di iniziative formative. Per quanto concerne la prima squadra, abbiamo investito sulla “piacentinità” dei nostri atleti, privilegiando chi non ha trovato spazio e vuole mettersi alla prova. Quest’anno il 95 % della squadra sarà piacentina. Una parte dei giocatori ha deciso di smettere, un paio sono stati richiesti da squadre dell’eccellenza, abbiamo fatto tre acquisti importanti, un regista numero 10 Gabriele Brussolo ex Benetton, una prima linea molto promettente, Marco Prette da Parma e Alessandro Magri una terza linea proveniente da Noceto. Molte conferme tra i nostri atleti e a loro va il mio personale ringraziamento per continuare a credere nel nuovo corso a prescindere dal singolo risultato sportivo.
Dopo queste importanti novità, quali sono i progetti per il futuro?
Dare una struttura sempre più aziendale a questa splendida realtà, capace di autofinanziarsi e proporre ai ragazzi quanto di bello può trasmettere questo meraviglioso sport. Ma anche sostegno a chi è meno fortunato, far parte di una squadra o sapere che ci sono persone che ti sono vicino è un qualcosa di fenomenale che aiuta chi è in difficoltà a superare le prove più difficili della vita. Il rugby unisce dentro e fuori dal campo.
Esclude una collaborazione con i Lyons nel medio-lungo periodo?
Non escludo nulla. Appena insediato, qualche anno fa, ho subito detto quale fosse il mio pensiero, è una questione di tempo e di cambio di mentalità. Il passato serve per insegnare a distinguere il meglio e il peggio delle nostre azioni, la capacità sta nel non fomentare con discorsi vecchi le nuove generazioni. I ragazzi stanno bene assieme, siamo noi più maturi che non riusciamo a superare certe diffidenze. I Lyons sono una società seria e ben organizzata. Quest’anno hanno portato la nostra città in vetta al movimento del rugby e tutti dobbiamo essere grati per questo. Per me sono uno stimolo a migliorarsi e confrontarsi, per poter sognare di vincere uno scudetto nella massima serie magari assieme per una sola città, la nostra Piacenza.
Cosa ne pensa del Seven? Sarebbe il caso di prestare maggiore attenzione per una disciplina che dal prossimo anno sarà alle Olimpiadi?
Anche il Seven sarà parte della nostra offerta per i nostri atleti, vecchi e nuovi. Ritengo che diverse discipline possano tirare fuori il meglio, qualificando una particolare predisposizione rispetto ad altre. Anche il Rugby League è un elemento importante e intendiamo dare sviluppo all’intero movimento. Sono esperienze sportive formative.