Il ruolo sociale del rugby: l’esempio dell’ A.S.D.Sharks Rugby di Manfredonia

Il ruolo sociale del rugby: l’esempio dell’ A.S.D.Sharks Rugby di Manfredonia

Una nuova squadra fa capolino nel panorama della palla ovale pugliese: l’A.S.D.Sharks Rugby di Manfredonia del presidente Salvatore Grieco. Con lui, a comporre la dirigenza Antonio Pio Caputo e Ettore Barbone, il vice presidente Marco Lupoli ed il segretario Filippo Lupoli.  A quest’ultimo abbiamo rivolto le nostre domande.

Come nasce il progetto dell’A.S.D.Sharks Rugby?

Ci alleniamo in una zona periferica di Manfredonia nota ai nostri concittadini come “Far West “ (chiamata così per la diffusa criminalità), con l’intento di occupare un ruolo sociale fondamentale nella lotta alla malavita e ad ogni forma di delinquenza, diffondendo i principi morali come il rispetto, la fratellanza e lo spirito di sacrificio utilizzando l’agonismo del rugby come mezzo di sfogo per la rabbia e il rancore che attanagliano i ragazzi.  Problematiche varie che vanno dal lavoro ai problemi di natura familiare, dall’integrazione all’ingiustizia sociale, per evitare che siano motivo di avvicinamento alla criminalità organizzata.

Perché avete scelto di chiamarvi Sharks?

 Tutti insieme abbiamo scelto di chiamarci A.S.D Sharks Rugby Manfredonia e di avere come simbolo lo squalo, sia per una questione logistica ,essendo il nostro paese affacciato sul mare, sia per differenziarci dalle altre realtà sportive sipontine che presentano come simbolo il delfino. Inoltre ci vediamo meglio rappresentati dallo squalo per la sua maestosità, forza e ferocia, e per il velo di mistero e leggende che porta con se dall’alba dei tempi.

Dopo diversi anni si continua a parlare di rugby a Manfredonia,  è giunto il momento di approdare in Serie C? 

 È  il nostro obbiettivo approdare in serie C e proveremo a raggiungerlo nel più breve tempo possibile, anche se abbiamo avuto la sfortuna di nascere come società in un  momento economico delicato, che di certo non ci aiuta. Inoltre, la disinformazione e la scarsa conoscenza del rugby nel meridione ci crea qualche ostacolo, speriamo facilmente superabile. Iniziare una stagione, non è un impresa semplice: sia dal punto di vista organizzativo che da un punto di vista economico, ma dalla nostra parte abbiamo un gruppo nutrito  e coeso di giocatori e di appassionati che ci danno la forza di andare avanti.

Con la riforma del campionato,  il prossimo anno si prospetta una stagione lunga che coprirà tutto il territorio pugliese da Torremaggiore ad Aradeo.

La riforma ci stimola ad allenarci ancora più duramente per dimostrare a tutti il nostro valore sul campo, in quanto un campionato più lungo e su un territorio più esteso rispetto ai precedenti, implica un utilizzo di maggiori energie sia fisiche che  mentali, ma sarà anche un ottimo banco di prova per i nostri ragazzi che avranno più squadre con cui giocare e rapportarsi, cosa che può solo giovarci. Le distanze da percorrere saranno il vero è proprio scoglio da sormontare, ma non ci spaventano. È insito nel nostro essere rugbisti accettare ogni sfida, per quanto difficile essa sia, senza arrenderci mai sia nel campo che nella vita.

Quanto vi sono vicini il Comitato e le istituzioni in questo grande passo?

 Il comitato regionale FIR ci è stato vicino in ogni passo, con pazienza e competenza, mettendosi a disposizione sempre e comunque. Senza il loro lavoro non ce l’avremmo mai fatta. A nome della A.S.D Sharks Rugby Manfredonia porgo i nostri più sentiti ringraziamenti al Presidente del Comitato F.I.R. Regionale Grazio Menga, al Delegato Provinciale Dario Scopece, al nostro coach Marco Gallifuoco che ci ha insegnato tutto sul rugby, alla persona di Annibale Morsillo che ha messo a disposizione della nostra squadra la sua grande conoscenza, professionalità ed esperienza, all’Associazione Nazionale della Polizia di Stato – Gruppo di Manfredonia per averci permesso di utilizzare i suoi locali come sede della nostra società, al Partito Rifondazione Comunista di Manfredonia che oltre ad aprirci le porte della sua sezione (senza chiederci nulla in cambio), sta fungendo da intermediario con l’amministrazione locale e sta combattendo al nostro fianco affinché ci vengano garantiti i nostri diritti. Inoltre voglio ringraziare i fratelli Falchi di Torremaggiore  per il  loro sostegno,e per la possibilità che stanno dando agli squali di partecipare assieme a loro in questo campionato .

Come è stata accolta dai vostri concittadini questa nuova disciplina?

Il rugby sta incuriosendo molti ragazzi e adulti, che vengono a provare gli allenamenti o a guardarci. La città sta rispondendo bene. Infatti, vantiamo un gruppo di una ventina di ragazzi che vengono ad ogni allenamento, mettendoci cuore, passione e sacrificio, rischiando ad ogni allenamento di farsi male per lo stato orrendo e il totale abbandono in cui  riversa il “nostro campo”. Noi ci alleniamo alle spalle della Chiesa “San Carlo” di Manfredonia, in un campetto che ricorda un cantiere in allestimento, viste le numerose barre di ferro che fuoriescono dal terreno poste sul retro delle porte di calcio e la presenza sul terreno di gioco quasi solamente di cemento. Purtroppo è l’unico campo comunale con faretti disponibile alle nostre esigenze e, pertanto, ci dobbiamo adattare, cercando di rendere il più sicuro possibile il nostro terreno di gioco.

Avete in programma incontri per promuovere il rugby a Manfredonia? 

Si. È in cantiere l’idea di organizzare la prossima tappa del Beach Rugby sulle nostre spiagge. Non a caso, a breve, ci sarà una summit  tra la dirigenza degli Sharks e il delegato provinciale, per constatare la fattibilità dell’ evento e iniziare i lavori di ricerca dei luoghi idonei. Speriamo ci porti fortuna, e che ciò ci aiuti a farci conoscere nella nostra città.

Fabio Manta