Serie C, Falchi Santeramo dilagano nella ripresa contro il Messapia Mesagne
Alla prima in casa i Falchi Santeramo vincono con grande secondo tempo la sfida con il Messapia Mesagne per 42-17(7-3).
I padroni di casa hanno voglia di riscatto dopo la prima partita del campionato persa in casa del Monopoli. I messapici si presentano al fischio d’inizio con maggior concentrazione, sfruttando il nervosismo dei Falchi, rimediano una punizione, non trasformata, e una meta nei primi minuti anch’essa non trasformata. La prima parte del primo tempo è giocata tutta in attacco dal Mesagne, fino alla meta ( non trasformata) dei Falchi. Il risultato 5-5 dura poco, i Falchi nonostante il gioco non brillante guadagnano e segnano una punizione. I messapici continuano ad attaccare vanificando una serie di mischie a 5 mt. Il primo tempo finisce 8-5 per i padroni di casa.
Il secondo tempo vede gli ospiti subire il gioco di tre-quarti dei Falchi che vanno in meta dopo soli pochi minuti. La maggiore concentrazione dei Falchi fa macinare gioco e il punteggio diventa 18-5, con un altra meta non trasformata. Il Messapia pare stanco e poco reattivo nel gioco alla mano e subisce la quarta meta, bonus per i Falchi e trasformazione eseguita perfettamente. Si continua a giocare e sull onda dell’entusiasmo arriva la quinta meta con trasformazione per il XV murgiano. A metà secondo tempo i messapici ritrovano vitalità, la solida mischia in pochi minuti segna 2 mete, di cui una trasformata e il risultato diventa 32-17. Negli ultimi minuti i rosso-blu schierano giocatori freschi che contribuiscono a far scorrere la palla nelle mani dei tre-quarti. Arrivano le ultime due mete della partita per i Falchi. La partita si conclude con il risultato di 42- 17 ( 7-3 ).
Ottanta minuti di gioco tutto sommato equilibrati. I rossoblu hanno fatto fatica a carburare nel primo tempo contro il gioco di mischia ordinata imponente degli ospiti giallo blu e un secondo tempo che ha visto i trequarti dei Falchi volare con passaggi alla mano veloci e abbastanza precisi.
Fonte: Pamela Digiorgio